È molto difficile riuscire a fare una diagnosi realistica della propria gabbia, poiché, finchè vi siamo immersi, non riusciamo a vederla. Possiamo però valutare i segnali che la gabbia produce nella nostra vita. Si tratta delle nostre frustrazioni e problematiche che si presentano spesso in svariati settori della nostra vita.
Orizzonti di paura portano a tutte le sintomatologie connesse a ansia, panico e fobie, a problemi di relazioni caratterizzati dalla paura dei legami o, all’opposto, dalla paura di rimanere soli. Quando ci si sente trascurati, abbandonati, oppressi, controllati o manipolati, quando si teme che l’altro possa lasciarci o ci sembra di non avere la giusta attenzione e il sostegno o la protezione che vorremmo dalle persone a cui siamo legati sentimentalmente, che siano i nostri genitori o il / la nostro/a fidanzato/a, la nostra gabbia è quella della paura. In tutti questi casi abbiamo bisogno di diventare curiosi della vita.
Orizzonti di colpa producono situazioni di scarsa valutazione di noi stessi e di quello che facciamo, del nostro lavoro, della nostra professionalità. Abbiamo un rapporto conflittuale con il denaro e la ricchezza, ne abbiamo bisogno e ne siamo carenti, ed ogni volta che ci sembra di essere riusciti a raggiungere il benessere economico esso crolla come un’illusione. In qualche parte di noi esiste la convinzione che i soldi siano sporchi o che noi non li meritiamo.
Sviluppiamo un’identità carente dal punto di vista dell’autostima, anche se in alcuni casi possiamo apparire anche a noi stessi convinti che in fondo la colpa di tutti gli sbagli che ci sono al mondo è degli altri e non nostra. Ciò spesso origina situazioni depressive da cui difficilmente si può uscire. Probabilmente all’origine di ciò possiamo aver subito un tradimento da parte di qualcuno a cui tenevamo, o una pugnalata alle spalle.
Ciò che poi può tradursi anche in problematiche fisiche e tensioni muscolari. In questi casi siamo in orizzonti di colpa. Quando ci troviamo in queste situazioni abbiamo bisogno di trasformare i nostri sentimenti di miseria e colpa in apprezzamento di noi stessi e degli altri, in qualche modo anche di chi ci ha ingannati.
Chi si trova in Orizzonti di potere non si è mai sentito amato e ciò ha prodotto un modo distorto di vivere l’amore, per cui gli altri ci amano se noi gli siamo utili. Nel fare qualcosa per gli altri e nell’essergli utili vediamo una forma di potere che tende a legare gli altri a noi stessi con un sentimento che non è amore ma dipendenza e manipolazione. Ma tutto questo è molto nascosto in noi. Ciò che invece ci appare è che ci sentiamo poco amati, o sentiamo un senso di vuoto nella nostra vita che cerchiamo di riempire ad esempio mangiando. Infatti spesso chi si trova in queste situazioni ha problemi riguardanti l’alimentazione. Li manifesta nel senso pieno del termine, in quanto i suoi problemi nella sfera sentimentale diventano fisici e appaiono a tutti. Il loro malessere è estremamente visibile a chiunque gli si avvicini, che si traduca in obesità o in anoressia.
In questi casi sono presenti anche problemi familiari di dipendenza tra le persone appartenenti alla famiglia e di tentativi di ribellione da parte di alcuni membri.
Ciò di cui si necessita in questi casi è il sentimento dell’accoglienza, imparare ad accogliere gli altri e ad accogliere e amare se stessi.
Grazie ai nostri problemi possiamo riconoscere il nostro Orizzonte e cambiarlo, trasformando il sentimento gabbia in sentimento ponte attraverso la visualizzazione.
È molto difficile riuscire a fare una diagnosi realistica della propria gabbia, poiché, finchè vi siamo immersi, non riusciamo a vederla. Possiamo però valutare i segnali che la gabbia produce nella nostra vita. Si tratta delle nostre frustrazioni e problematiche che si presentano spesso in svariati settori della nostra vita.
Orizzonti di paura portano a tutte le sintomatologie connesse a ansia, panico e fobie, a problemi di relazioni caratterizzati dalla paura dei legami o, all’opposto, dalla paura di rimanere soli. Quando ci si sente trascurati, abbandonati, oppressi, controllati o manipolati, quando si teme che l’altro possa lasciarci o ci sembra di non avere la giusta attenzione e il sostegno o la protezione che vorremmo dalle persone a cui siamo legati sentimentalmente, che siano i nostri genitori o il / la nostro/a fidanzato/a, la nostra gabbia è quella della paura. In tutti questi casi abbiamo bisogno di diventare curiosi della vita.
Orizzonti di colpa producono situazioni di scarsa valutazione di noi stessi e di quello che facciamo, del nostro lavoro, della nostra professionalità. Abbiamo un rapporto conflittuale con il denaro e la ricchezza, ne abbiamo bisogno e ne siamo carenti, ed ogni volta che ci sembra di essere riusciti a raggiungere il benessere economico esso crolla come un’illusione. In qualche parte di noi esiste la convinzione che i soldi siano sporchi o che noi non li meritiamo.
Sviluppiamo un’identità carente dal punto di vista dell’autostima, anche se in alcuni casi possiamo apparire anche a noi stessi convinti che in fondo la colpa di tutti gli sbagli che ci sono al mondo è degli altri e non nostra. Ciò spesso origina situazioni depressive da cui difficilmente si può uscire. Probabilmente all’origine di ciò possiamo aver subito un tradimento da parte di qualcuno a cui tenevamo, o una pugnalata alle spalle. Ciò che poi può tradursi anche in problematiche fisiche e tensioni muscolari. In questi casi siamo in orizzonti di colpa. Quando ci troviamo in queste situazioni abbiamo bisogno di trasformare i nostri sentimenti di miseria e colpa in apprezzamento di noi stessi e degli altri, in qualche modo anche di chi ci ha ingannati.
Chi si trova in Orizzonti di potere non si è mai sentito amato e ciò ha prodotto un modo distorto di vivere l’amore, per cui gli altri ci amano se noi gli siamo utili. Nel fare qualcosa per gli altri e nell’essergli utili vediamo una forma di potere che tende a legare gli altri a noi stessi con un sentimento che non è amore ma dipendenza e manipolazione. Ma tutto questo è molto nascosto in noi. Ciò che invece ci appare è che ci sentiamo poco amati, o sentiamo un senso di vuoto nella nostra vita che cerchiamo di riempire ad esempio mangiando. Infatti spesso chi si trova in queste situazioni ha problemi riguardanti l’alimentazione. Li manifesta nel senso pieno del termine, in quanto i suoi problemi nella sfera sentimentale diventano fisici e appaiono a tutti. Il loro malessere è estremamente visibile a chiunque gli si avvicini, che si traduca in obesità o in anoressia.
In questi casi sono presenti anche problemi familiari di dipendenza tra le persone appartenenti alla famiglia e di tentativi di ribellione da parte di alcuni membri.
Ciò di cui si necessita in questi casi è il sentimento dell’accoglienza, imparare ad accogliere gli altri e ad accogliere e amare se stessi.
Grazie ai nostri problemi possiamo riconoscere il nostro Orizzonte e cambiarlo, trasformando il sentimento gabbia in sentimento ponte attraverso la visualizzazione.